Post by carlpazchi ha detto che la tengo in magazzino?
la tengo a scaffale e la vendo a prezzo di copertina
Meglio cosi'. Sono lieto di sapere che il tuo era solo un discorso teorico.
Post by carlpazfinchè è disponibile
dall'editore.
poi se va esaurita ritocco il prezzo.
E commetti un illecito.
Il prezzo di copertina indica il prezzo massimo a cui il libro puo' essere
venduto ed e' fissato dall'editore. Ovviamente questa e' una garanzia per
il contraente debole, ossia il consumatore finale, che paga ovunque in
Italia, in qualunque libreria, lo stesso prezzo che e' quello indicato
sulla copertina (o al limite un prezzo piu' basso, ossia piu' vantaggioso
per l'acquirente, nei termini stabiliti dalla legge).
Quello che non capisci o che fai finta di non capire e' che tu non sei un
privato che sta vendendo dei libri usati ma un'impresa commerciale - quale
che sia la tipologia - che sta vendendo dei libri nuovi.
Impresa commerciale che, come tale, e' tenuta al rispetto di norme rigorose
in tema di contabilita', bilancio, magazzino.
Il fatto che un libro vada esaurito presso la casa editrice che lo stampa
non ne cambia, magicamente, la sua natura a livello giuridico, che infatti
rimane esattamente la stessa.
Nello specifico quella di libro nuovo, preso da un distributore ad un
determinato prezzo e che entra e viene registrato in magazzino, volume che
il libraio e' obbligato ad esporre ed a vendere al pubblico al prezzo di
copertina (o al limite ad un prezzo piu' basso: cosa che infatti avviene in
molte fumetterie). E questo deve risultare in qualunque momento ad un
eventuale controllo, da parte dell'autorita', dei libri contabili e del
magazzino.
Il comportamento consistente nell'aumentare il prezzo di copertina fissato
dall'editore - che a quanto si evince dal thread pare essere molto diffuso
- nel momento in cui il libro va esaurito, non solo e' eticamente
discutibile ma anche illecito.
Infatti facciamo un esempio, ragionando per assurdo. Il fumetto con prezzo
di copertina di venti euro va esaurito. Il negoziante decide, sua sponte,
di aumentarne il prezzo di copertina imposto dall'editore: sorvolando
sull'illecito, a quanto ammonta l'aumento? Un euro? Due euro? E perche' non
dieci euro? Facciamo cifra tonda e vendiamo quel libro a cento euro. Il
giorno dopo un consumatore acquista il libro.
Tempo di bilanci. Si aprono diversi scenari. Cominciamo con gli estremi.
Il negoziante e' completamente disonesto e non rilascia lo scontrino.
Guadagno pieno in nero per lui.
Il negoziante rilascia uno scontrino per cento euro: come giustificare, in
sede di bilancio, che si e' venduto a cento euro un libro che era obbligato
a vendere a venti euro? Con tutte le conseguenze che questo implica, a
cominciare dal profilo fiscale.
C'e' un terzo caso, quello piu' inquietante. Il libraio rilascia uno
scontrino per venti euro ma in realta' ne incassa cento. E se ci fosse un
controllo? Non c'e' problema, visto che lo scontrino attesta una regolare
vendita a venti euro ed un confronto incrociato con il magazzino lo
confermerebbe.
Dunque ci sarebbe un guadagno in nero, illecito, di ben ottanta euro,
difficile da scoprire per l'autorita'. E questo comporterebbe dei gravi
danni. All'erario, in primo luogo. Ma ci sarebbero dei danni indiretti
altrettanto rilevanti: per i librai onesti, per la reputazione della casa
editrice, per l'acquirente che ha pagato un importo superiore al dovuto. In
definitiva l'intero settore verrebbe danneggiato e screditato da un
comportamento illecito di questo tipo.
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Per rispondere eliminare dall'indirizzo ed due cinque f 3
Inoltre sostituire punto net con . it